Il massetto autolivellante è una variante di massetto che sta prendendo sempre più piede nel mondo delle costruzioni per una serie di vantaggi che lo contraddistinguono e lo rendono la scelta perfetta per particolari lavorazioni.
Prima di parlare di che cosa sia il massetto autolivellante e di quali siano le fasi da affrontare per posarlo, facciamo una piccola introduzione sul concetto tradizionale di massetto e sulla sua funzione.
Tra le varie operazioni che impiegano lunghi periodi per essere portate a termine nel processo costruttivo di un edificio, la realizzazione della pavimentazione finale è una di quelle più note al cliente finale, soprattutto per via delle tempistiche piuttosto lunghe della posa del massetto.
Quest’ultimo, infatti, tende a “bloccare” i lavori per un periodo che solitamente si aggira attorno al mese, chiamando a sé una buona fetta del tempo necessario a rendere agibile la struttura: ma è davvero necessario aspettare tutto questo tempo?
Nel caso si utilizzi un massetto classico, la risposta a questa domanda è sì.
In questo articolo parleremo della soluzione migliore per ridurre al minimo le tempistiche di preparazione alla posatura della pavimentazione finale, ovvero il massetto autolivellante.
Che cos’è il massetto autolivellante
Il massetto autolivellante è una particolare variante del massetto, ed è costituito da una soluzione di malte molto fluide, contraddistinte da un’altissima lavorabilità, talmente elevata da rendere non necessaria la tradizionale operazione di spianamento.
Quest’ultimo è un processo che prevede l’intervento manuale del posatore per uniformare e livellare il più possibile il massetto in previsione della sua solidificazione: ovviamente, questa operazione è richiesta solamente nel caso la densità del massetto sia relativamente elevata e permetta una certa modellabilità.
Come si posa un massetto autolivellante
Il massetto autolivellante differisce dal massetto tradizionale sia per le sue caratteristiche tecniche che per le modalità di posa: il risultato finale vede il massetto autolivellante più performante e più rapido da installare. Ecco quali sono le fasi previste per la sua posa.
Miscelazione
Sebbene i massetti tradizionali possano essere preparati manualmente da un posatore esperto - che selezionerà personalmente i vari componenti e li miscelerà insieme - il massetto autolivellante deve necessariamente essere realizzato tramite mescolatori meccanici, poiché i dosaggi dei diversi materiali (in particolare l’acqua) non possono essere approssimativi.
Infatti la percentuale d’acqua della soluzione è prescritta dalla ricetta del prodotto: essa deve rendere fluido il massetto, ma deve anche garantire una consistenza sufficiente alla posa e alla compattazione, tenendo conto della fase di pompaggio e trasporto.
Pompaggio
Il getto del massetto autolivellante avviene attraverso delle speciali pompe, studiate per non alterare le prestazioni finali e che quindi possono variare a seconda della soluzione scelta: generalmente vengono utilizzate delle pompe a ciclo continuo, che permettono di eseguire l’operazione senza interruzioni di alcun tipo.
In questa fase occorre prendere le dovute precauzioni per assicurarsi un getto ininterrotto, come far circolare della boiacca nei tubi prima di iniziare o verificare la consistenza della prima gettata per assicurarsi che rispetti le caratteristiche finali che dovrà possedere il massetto.
Posa
L’elevata fluidità del massetto autolivellante rende necessaria la presenza di una vasca stagna con scopo contenitivo, formata generalmente da superfici di polietilene che vanno a rendere ermetico lo strato; inoltre questa membrana deve risalire fino alla superficie, ed eventualmente essere rimossa in un secondo momento.
A questo punto si può procedere con la gettata, da portare fino ad un livello deciso in precedenza: seguirà un controllo della quota, portato a termine grazie a strumenti appositi.
Maturazione e protezione
Un massetto autolivellante è solitamente calpestabile dopo 48 ore, a patto che durante questo lasso di tempo sia protetto da elementi naturali quali vento e luce solare; l’intero ambiente va dunque isolato dall’esterno, sigillando porte, finestre e fessure.
Per la maturazione completa, tuttavia, occorre attendere circa 28 giorni, e l’asciugatura definitiva si protrarrà per circa una settimana per ogni centimetro di spessore.
Una volta maturato il massetto, va effettuata un’analisi di verifica dell’umidità residua e la rimozione di ogni sostanza che può compromettere l’incollaggio della pavimentazione finale, come polveri, macchie o depositi.
Conclusione
La prima cosa che emerge dall’analisi delle fasi di posa del massetto autolivellante è il tempo di asciugatura: rispetto alle tempistiche molto elevate necessarie al massetto classico per maturare, questa soluzione impiega generalmente un paio di settimane.
Come se le tempistiche di esecuzione estremamente contenute non fossero già un elemento determinante per la scelta di questa opzione, va anche messo in rilievo il fatto che questo tipo di variante ha bassissime probabilità di causare danni strutturali alla pavimentazione finale: il fatto che sia mescolato meccanicamente elimina l’errore umano nella fase di produzione, mentre la natura semi-liquida non richiede passaggi ulteriori che non siano di semplice controllo.